jueves, 18 de septiembre de 2008

Eneas en Pompeya (Museo Nacional Arqueológico de Nápoles)

Enea

dal greco Αινείας, figlio di Anchise ed Afrodite, il più valoroso degli eroi troiani dopo Ettore. A più riprese compare nei combattimenti presso Troia; ferito da Diomede, uccise Cretone e Orsiloco, oltre ad un gran numero di guerrieri greci, osando lottare anche contro Achille. Appare sempre come un protetto dagli dei, votato ad un grande destino: dopo la caduta di Troia, riuscì a fuggire con il padre Anchise, il figlio Ascanio e la moglie Creusa, raggiungendo, dopo mille peripezie, le coste dell’Italia e dando origine, con la fondazione di Lavinio, alla stirpe romana.



Tomé la imagen del Museo Nacional Arqueológico de Nápoles:

Affresco raffigurante Enea ferito (9009)
Nell'affresco, in IV stile, è raffigurato Enea, ferito in combattimento, ancora con la spada a tracolla, appoggiato con la mano destra ad una lunga asta, stante sulla gamba sinistra, mentre viene operato dal medico Japix che, inginocchiato davanti a lui e con la veste raccolta per meglio operare, cerca di estrarre con un forcipe o un bisturi la cuspide della freccia nemica conficcatasi nella coscia. L'eroe troiano poggia la mano sinistra, con un gesto affettuoso e paterno sulla spalla di suo figlio Ascanio, che si terge le lacrime con la veste, mentre, in alto a sinistra, arriva in volo Venere (come indica il manto mosso dal vento), portando, nella mano sinistra, un fascetto di erbe medicinali, raccolte sul monte Ida di Creta, per sanare la ferita. In secondo piano, alle spalle di Enea, due guerrieri armati con elmi, lance e scudi (Acate e Mnesteo ?), assistono alla scena. L'affresco riprende l'episodio narrato da Virgilio nell'ultimo libro dell'Eneide (XII, vv. 398 sgg. e vv. 411 sgg.), quando, in una battaglia contro i Rutuli sul suolo italico, l'eroe troianovenne ferito ad una coscia da una freccia vagante e fu costretto a ritirarsi accompagnato da Ascanio, Acate e Mnesteo. Realizzato da un pittore dalle scarse capacità artistiche, l'interesse maggiore sta, soprattutto, nel vedere un medico in atto di eseguire una vera e propria operazione chirurgica. La scelta del soggetto, rappresentato all'interno di un triclinium, e dunque in una sala destinata a ricevere ospiti, rappresenta, senza dubbio, un omaggio al racconto mitologico delle origini di Roma.
Info en http://marcheo.napolibeniculturali.it/itinerari-tematici/nel-museo/collezioni-pompeiane/RIT_RA90#

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